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 QUANDO LA GIUSTIZIA NON FUNZIONA N.2 Data: 10/07/2007
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
Ne parlarano i giornali tempo fa. Una insegnante di Palermo per punire un alunno che moritificava un compagno di classe con atti di bullismo, gli ingiunse di scrivere cento volte la frase: sono un deficiente o qualcosa del genere. Il padre dell'alunno punito, invece di solidarizzare con l'insegnante che mirava ad educare il figlio al rispetto degli altri, denunciò la insegnante e le chiese anche un risarcimento di 25 mila euro. Il giudice di merito, intervenuto con incredibile e meritoria solerzia nelle generale apatia del sistema giudiziario italiano, ha assolto l'insegnante. Tutto finito? Macchè! Il P.M. di Palermo, città dove, raccontano i giornali, migliaia di processi seri attendono di essere istruiti, dove migliaia di reati gravi, ad iniziare dall'estorsione mafiosa, vengono commessi ogni giorno a danno dei cittadini, il P.M. del ridicolo processo all'insegnante ha presentato appello contro la sentenza assolutoria della insegnante. Ha scritto 37 pagine, scomodando la convenzione di Ginevra, per chiedere la esemplare punizione della insegnante in quanto esercitare la punizione verso i minori è reato grave. La cosa, stigmatizzata dai mass-media, non ci fa ridere. Ci fa piangere di rabbia e di scoramento, pensando all'autorità infranta e dissacrata degli insegnanti, alla loro impotenza ad educare le nuove generazioni ai Valori cui si ispirano tutte le convenzioni del mondo, ad iniziare dalla Dichiarazione dei diritti e dei doveri: il primo diritto è di essere rispettati, il primo dovere è di rispettare. Non c'è diritto se non c'è dovere. Verrebbe voglia di prendere quel PM. e di mandarlo a scuola per ad insegnare a ragazzi cui in casa non s 'insegnano nè diritti e nè doveri e quindi sono pronti a fare i bulli a discapito di quei ragazzi meno prepotenti e magari educati al rispetto dei Valori che fanno del rispetto, da dare e da ricevere, il canovaccio della vita. Purtroppo il P.M. che avendo ben altri reati da perseguire, ha invece dedicato il suo tempo, BEN PAGATO DA NOI CONTRIBUENTI, a scrivere 37 pagine per contraddire quel che è senmpre stato il compito degli insegnanti, educare i ragazzi loro affidati ai Valori dell'Uomo, non sarà chiamato a rispendere se nel futuro proprio il bullo punito dall'insegnante dovesse combinarne di più grave che mortifcare senza ragioni un compagno di classe. Ma ci piacerebbe che la frase imposta da scrivere al ragazzzo prepotente dalla insegnante -imputata, fosse la punizione da infliggere a quel PM.. E' un sogno? Purtroppo si.

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