Come è noto, Prodi, presidente del Consiglio, è stato iscritto nel registro degli indagati alla Procura di Catanzaro nell'ambito di una maxiinschiesta sui fondi UE di jun apresunto comitato d'affari.
Quando accadde a Berlusconi… Quando accadde a Berlusconi, nel novembre del ’94, di ricevere un avviso di garanzia, il Corriere della Sera per primo e tutti gli altri quotidiani il giorno successivo, batterono la gran cassa delle dimissioni, l’avviso di reato all’allora premier fu immediatamente considerato come una sentenza di colpevolezza. Oggi invece giornali e televisioni ignorano l’iniziativa giudiziaria del pm di Catanzaro e danno spazio, sulle prime pagine e sui telegiornali, agli incidenti stradali, alla sfida di Putin sugli armamenti nucleari e addirittura alla ripresa dell’attività calcistica. Non è una novità che i grandi editori e i telegiornali di Stato siano pedissequamente schiacciati sul governo e su Romano Prodi, quanto si legge e si vede in questi giorni ne è la triste conferma.
22 novembre 1994, avviso di garanzia a Silvio Berlusconi:
D’Alema: “Sfido Berlusconi ad utilizzare il solo strumento che può consentire una seria verifica, le dimissioni.”
Bertinotti: “Berlusconi scelga la via delle dimissioni. Per qualunque cittadino l’avviso di garanzia non è indice di colpevolezza. Ma lui non è un cittadino qualunque.”
Bindi: “Berlusconi prenda seriamente in considerazione le dimissioni. Ha voluto fare politica per il bene del paese. Ora per lo stesso motivo si sollevi dalle sue responsabilità.”
Mussi: “L’avviso di garanzia a Berlusconi è la goccia che fa traboccare il vaso. Questo governo se ne deve andare.”
Petruccioli: “Io, se avessi ricevuto un avviso di garanzia, mi dimetterei. Ma questo dipende dalla mia sensibilità personale.”
13 luglio 2007, avviso di garanzia a Romano Prodi:
Berlusconi: “Auguro a Prodi di uscire presto e con onore da questa situazione”.
Cicchitto: “Non cavalcheremo gli avvisi di garanzia, cosa che invece hanno fatto sistematicamente i maggiori esponenti del centrosinistra quando questi riguardavano i loro avversari politici, e in primo luogo Silvio Berlusconi.”
Bondi: “Non saremo noi a strumentalizzare una situazione di questo genere per le ragioni già espresse dal presidente Berlusconi.”