Quaklche giorno fa, con la solita aria da falso buono, il prof. Prodi, cattolico della domenica, ha tentato di impartire lezioni ai parroci ai quali ha rimproverato di non predicare nelle loro omelie l'obbligo per i cittadini di pagare le tasse. Le reazioni della Chiesa a qwuesta improvvida sortita e altrettanto improvvida invasione di campo sono state diverse, a seconda dei livelli, dai parroci alle più alte gerarchie vaticane. Di certo non è piaciuto a nessuno questo voler dare "indirizzi" di comportamento ai parroci e alla Chiesa, ma la più alta gerarchia vaticana,. cioè il segretario di stato cardinale Bertone si era limitato a ricordare, con il dire felpato che gli è consueto e che è consueto alla Chiesa, che i parroci e la Chiewsa invitano sempre i fedeli a rispettare le leggi dello stato e che tra leleggi dello stao vi è anche quella di pagare le tasse (anche quando queste sono inique, come PRODI ha detto, sbagliando la citazione latina, come hanno rilevato mlti giornali che fanno le pulci al presidente del consiglio). Ma ieri il Cardinale Bertone è ritornato sull'argomneto, cn ben altro tono. Bertone, tra l'ironico e lo sferzante, ha precisato che il suo pensiero, accomodante, l'aveva espresso quando non era a conoscenza che i parlamentari si sarebbero aumentati - gli impudenti , aggiungiamo noi - l'indennità di 800 euro mensili. Come a dire, interpretando liberamente il pensiero non espresso del Segretario di Stato vaticano, che se i parlamentari, nonostante tutte le polemiche sui loro stipendi, vitalixzi, benefit, etc, etc, lo stipendio se lo aumetano d'un colpo solo di 800 euro al mese, beh i cittadini fanno bene a asottrarsi al pagamento delle tasse che aumentano in diretta proprozione alla grande quantità di danro che serve per pagare gli alti costi di una politica spendacciona e sprecona. Come non essere d'accordo con il Cardinale Bertone se lo siamo, sullo stesso tema, con il presidente Berlusconi?