Il presidente dell'associazione magistrati è sceso in campo per contestare a don Gelsimi le dichiarazioni da questi usate nei confronti dei magitrati che conducono l'ichiesta sui suoi presunti abusi sessuali. Dice il presidente dell'associazione magistrati che è "inaccettabile" il linguaggio con cui don GELMINI si è difeso dall'accusa che i magistrati di Terni gli hanno rivolto che è infamante per chiunque, ancor più per un sacerdote. Naturalmente non è "inaccettabile" gettare in pasto ai mass media, ai giornali, alle TV, il nome, l'immagine, la vita di un sacerdote da parte di magistrati che intanto non hanno ancora formulato alcuna accusa che però "fugge" chissà come dalle stanze della Procura e raggiunge la gente, ma è inaccettabile che uno si difenda sia pure con il linguaggio forte e determinato cui ha fatto ricorso don Gelmini. Vorremmo vedere il signor presidente dell'associazione magistrati se gli fosse rivolta da suoi indagati l'accusa di averli molestati sessualmente come reagirebbe e se reagirebbe alllo stesso modo di don Gelmini. A meno che ciò che non è consentito ai comuni mortali è consentito ai magistrrati e viceversa.