Intervento dell'On. Raffaele Fitto su La Gazzetta del Mezzogiorno del 17 sttembre 2007
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Il Sud esiste. Lo ha confermato il Governatore di Bankitalia Draghi anche ai più scettici come il Presidente del Consiglio Prodi.
E mentre noi cominciavamo a rincuorarci per non essere tra i pochi che continuavano a ricordare benissimo della esistenza del Mezzogiorno, c'è stato pure qualche giornale nazionale che ha accusato il Governatore di Bankitalia di aver fatto ben due riferimenti al Sud negli ultimi mesi, entrambi non proprio favorevoli.
Draghi non ha detto che il Sud è zavorra. Al contrario ha detto che se il Sud non cresce, non cresce neanche il resto del Paese. Questo è un chiaro monito al Governo a fare di più¹. Il Governo dell'Unione, invece, dopo aver inserito il Mezzogiorno in una paginetta del suo programma elettorale, per poi trasformarlo in una sola parola nei famigerati 12 punti, continuando a vivacchiare nel sogno che il Sud non esista, si presenta alla inaugurazione della Fiera del Levante e, per bocca del Presidente del Consiglio, viene a dirci che per il Mezzogiorno ci sono tanti fondi europei da spendere ma che la Finanziaria non è ancora scritta (!?) quindi non c'è altro di certo e definito. Ovvio che il Governatore di Bankitalia abbia inteso riportare Prodi e compagni alla realtà , magari cercando di scongiurare che anche quest’anno in Finanziaria venga ulteriormente decurtato il Fondo per le Aree Sottoutilizzate; sperando che ci siano più dei 50 milioni previsti l'anno scorso per 15 zone franche in tutto il Sud, ovviamente rimaste al palo; augurandosi magari che, anche in tema di infrastrutture, si vada oltre il DPEF di quest'™anno che si limita a scopiazzare la Legge Obiettivo del Governo Berlusconi senza neanche inserire tutte le opere che noi avevamo previsto di realizzare perché loro non sono in grado di finanziarle.
Dalla Regione Puglia, come sempre non si leva neanche un fiato per rivendicare interventi concreti. Anzi: in Fiera si andava dal Sindaco di Bari, felice di non aver nulla da chiedere a Prodi, al Presidente della Regione che elencava dati Svimez positivi riferiti al 2006, quindi all'anno in cui davano frutti le ultime politiche industriali e le ultime programmazioni di investimenti esistenti per la Puglia e il Mezzogiorno (quelle del nostro Governo regionale e del Governo Berlusconi).
Bisogna chiarirsi: se ancora oggi, dopo due anni e mezzo di Governo della sinistra in Puglia, tutto quel che accade di negativo è ancora colpa di chi c'era prima, dovrebbe valere anche il contrario, ossia che anche quel che accade di positivo è imputabile a chi c'era prima. Qui invece si tenta di imputare al passato gli errori di oggi e di assegnare al presente i meriti delle buone scelte del passato.
Questa pericolosa sintonia nel silenzio e nella mistificazione della realtà tra Governo Prodi e Governo Vendola, ha avuto un momento di distonia nei giorni scorsi, quando il viceministro allo Sviluppo Economico, D'Antoni, ha purtroppo rivelato al Parlamento che la Puglia ha perso 70 milioni di euro di risorse Cipe assegnate e programmate dal centrodestra, per colpa dell'inedia del centrosinistra.
Senza voler riaprire la polemica sui numeri, peraltro non nostri ma del Governo, resta un dato estremamente preoccupante: le uniche risorse che ancora arrivano in Puglia e nel Mezzogiorno sono quelle assegnate dal precedente Governo nazionale o quelle europee; gli unici progetti per lo sviluppo che oggi esistono sono quelli di tre anni fa e oltre. Della Legge regionale per programmare i fondi comunitari 2007 2013 non c'è ancora traccia pur essendo a fine settembre.
Se si continuano a perdere quei vecchi fondi e non si avviano i nuovi; se si lascia che vengano definanziati quei vecchi programmi, se si resta in silenzio mentre il Governo centrale stabilisce le regole del federalismo fiscale che rischiano di metterci in un angolo, cosa rimane? La distruzione del passato e la mancata programmazione del futuro rischiano di essere un baratro.
Chi è all'opposizione potrebbe anche permettersi di limitarsi alla denuncia, chi Governa ha il dovere di rispondere e proporre. Ma, avendo preso atto che chi governa oggi si diletta solo nello sport dello scarico di responsabilità , nei prossimi giorni metteremo a punto una serie di proposte concrete da portare alla ™attenzione del Governo per la prossima finanziaria e speriamo di avere con noi tutti i parlamentari del Mezzogiorno, di entrambi gli schieramenti. Raccoglieremo le richieste di industriali, sindacati, associazioni di settore, delle famiglie e apriremo nelle regioni del Sud e in Parlamento una vera convergenza Mezzogiorno.
Forti della conferma, avuta da Draghi, di quanto noi non abbiamo mai smesso di credere: il Sud esiste. RAFFAELE FITTO