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 LA POLEMICA TRA IL PRESIDENTE DEL SENATO MARINI E IL GIORNALE Data: 18/09/2007
Appertiene alla sezione: [ Opinione ]
LA POLEMICA TRA IL PRESIDENTE DEL SENATO MARINI E IL GIORNALE
Il Giornale ha pubblicato giorni fa una notizia circa l’appartamento al centro di Roma (quartiere Parioli) che il presidente del Senato Marini avrebbe acquistato a prezzi di favore.
Al Giornale ha scritto il sen. Marini la lettera che qui di seguito pubblichiamo e la replica del direttore del Giornale Maurizio Belpietro.

La lettera di Marini:

Egregio Direttore,
la invito a pubblicare questa lettera per replicare ad alcune affermazioni gravemente diffamatorie contenute nell'articolo di Giancarlo Perna pubblicato dal Giornale.
Lasciamo la stare la politica e la chiara malevolenza e le falsità nella ricostruzione della mia attività di sindacato e di partito. Aspettarsi dal Suo giornale un minimo di obiettività sarebbe da ingenui. Io non lo sono.
Veniamo alle affermazioni diffamatorie presenti nell'articolo.
1) Scrivete che farei incetta di case. Chiarisco: sono proprietario, oggi, a Roma, del 50% dell'appartamento dove abito (l'altro 50% appartiene a mia moglie) e acquistato dalla società divenuta proprietaria degli immobili ex Inpdai. Ripeto ancora una volta che l'acquisto è avvenuto a prezzo di mercato, fissato dall'Agenzia per il territorio - come prevede la legge - senza un euro di sconto. Questo perché essendo stata la palazzina dichiarata dalla stessa agenzia "di pregio" per la sua collocazione - nel quartiere Parioli - non ho usufruito dello sconto del 30% fissato, sempre dalla legge, per tutti gli affittuari di case degli enti pubblici. Ripeto che le dimensioni dell'appartamento sono di 5 stanze al piano rialzato e altri 5 locali nel seminterrato. C'è poi un cortile che ho provveduto ad abbellire, a mie spese, con aiuole. Vivo a Roma dalla fine degli anni cinquanta. Nel corso di questo tempo ho acquistato un appartamento di 65 mq, donato da cinque anni a mio figlio, che vi abita. Negli anni '70 comprai, con un mutuo, l'abitazione al quartiere Talenti in cui ho vissuto per molti anni e che ho venduto per acquistare l'appartamento dove ora abito. Assieme alle mie sorelle e ad altri parenti sono proprietario pro-quota della casa di mio nonno in Abruzzo.
2) Voi affermate che ho 24 proprietà al Paese dove sono nato. Lei sa sicuramente, ma mostra di non dar peso, cos'è la frammentazione fondiaria in Abruzzo, in particolare in montagna. Io non so se mio padre e mia madre avevano 24 fazzoletti di terra ereditati a loro volta dai miei nonni. Non lo so perché sono abbandonati e privi, oggi, di qualsiasi valore finanziario, tanto è vero che con i miei familiari non abbiamo mai pensato di dividere questo "latifondo".3) Ho già detto della politica. Mi limito a precisare solo un fatto a riprova di quanto osservavo in premessa: il Suo giornale scrive che nel 1992, quando mi presentai alla Camera a Roma con la Dc, ereditai i voti di Andreotti. Nascondendo ai lettori che in quelle stesse elezioni era in lista un genero del senatore Andreotti che fu eletto con 50mila preferenze.
Un'ultima considerazione. Per favore si lasci stare mia moglie. Ha svolto con serietà e stile il suo lavoro di medico ospedaliero. La stessa serietà e stile che la contraddistinguono ora che è moglie del presidente del Senato.
Franco Marini
*Presidente del Senato

La replica del direttore del Giornale Belpietro:

Egregio Presidente,
secondo il quotidiano economico Italiaoggi, che ne ha scritto due settimane fa senza ricevere smentita, lei ha comprato un appartamento di 14,5 vani, per una superficie catastale di 355 metri quadrati. Secondo il settimanale L’Espresso – anche questo non smentito - per l’acquisto dell’appartamento ai Parioli lei avrebbe sborsato un milione di euro. Conosco i prezzi degli immobili a Milano e so che in centro una casa la si paga non meno di diecimila euro al metro quadrato: gli esperti da noi interpellati confermano che a Roma le quotazioni sono equivalenti. Significa che per accaparrarsi un’abitazione di 200 metri quadrati ci vogliono circa due milioni di euro, per una di trecento si arriva a tre milioni. Non ho visto casa sua, ma lei fa capire che è una mezza cantina. Sarà certamente così, però se lei ci sta io sono disposto a rilevarla allo stesso prezzo che lei ha pagato. Anzi: ci aggiungo 100mila euro. Converrà con me che è un bell’affare: in 118 giorni (il contratto d’acquisto è stato registrato il 22 maggio di quest’anno) lei ci guadagna più del 30%, un tasso da usurai. E già che ci sono le ripago anche le aiuole.
Quanto al resto, il nostro Giancarlo Perna, si è limitato a riportare in una riga le 28 proprietà di cui ha scritto – sempre senza essere smentito – Italiaoggi e con la stessa laconicità ha dato conto della riservatezza di sua moglie. Certo, lo stile di Perna non è paragonabile a quello di Europa, quotidiano del suo partito, che per il caso Sircana contro me e la mia famiglia lanciò una fatwa o, se preferisce, una minaccia mafiosa. Ma si sa: la classe non è acqua.
Un’ultima considerazione. Anch’io, egregio Presidente, non sono un ingenuo e so che la classe politica non sopporta le critiche. A maggior ragione se riveste incarichi istituzionali. Confondendo il ruolo con la persona pensa di essere intangibile. Se ne faccia una ragione: io non la penso allo stesso modo.
Maurizio Belpietro

IL COMMENTO LO LASCIAMO AI CITTADINI CHE CON LE MISERE PENSIONI LE CASE AI PARIOLI SE LE POSSONO SOLO SOGNARE.

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