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 L'ON. FRANZOSO E' STATO ASSOLTO MA LA NOTIZIA NON FA ...NOTIZIA Data: 25/09/2007
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Come molti ricorderanno, l'on. Franzoso, tarantino,all'epoca non ancora deputato ma assessore regionale ai trasporti della Giunta Fitto, a dicembre del 2004 fu arrestato come un malfattore, rinchiuso in cella per una settimana, accusato di voto di scambio che avrebbe ottenuto attraverso la concessione di non precisati favori a una cosca mafiosa. Ora, il Tribunale di Taranto lo ha assolto dalla infamanta accusa ma la stampa riserva alla notizia poco spazio e pochissimio risalto. In proposito ecco il testo della lettera che i deputati pugliesi di Forza Italia hanno inviato alla Stampa. Per parte nostra non possiamo non testimionaire all'on. Franzoso la più viva solidarietà, insieme alla gioia per l'affermazione della verità e della sua innocenza.

LETTERA APERTA ALLA STAMPA DEI DEPUTATI PUGLIESI DI FORZA ITALIA

La felicità per aver visto confermata la nostra assoluta certezza che il collega Pietro Franzoso fosse del tutto estraneo ai fatti che nel 2004 portarono al suo arresto mentre era assessore regionale, con accuse gravi e infamanti, viene oggi turbata da più di una vena di amarezza.
Leggendo i giornali nazionali, gli stessi che nel 2004 dedicarono ampio spazio all’arresto dell’On. Franzoso, non si trova traccia alcuna della notizia della sua assoluzione “perchè il fatto non sussiste"; leggendo quelli regionali su alcuni si trova un trafiletto con la notizia oltre la pagina 10 e su altri non si trova nulla se non nelle edizioni cittadine di Taranto.
Atteggiamento ben diverso rispetto al clamore dato quando il 16 dicembre 2004, l’allora assessore Franzoso fu prelevato al suo arrivo in aereo a Brindisi e fu portato in carcere dove trascorse una settimana. Allora i giornali nazionali pubblicarono servizi densi di particolari sulla presunta collusione di Franzoso con la mafia tarantina, quelli regionali dedicarono le prime pagine.
Non è al rispetto della legge sulla stampa che sentiamo di volerci appellare oggi, pur essendoci tutti i margini per farlo, ma alla deontologia, alla onestà intellettuale, alla coscienza di quegli stessi direttori e capiredattori che a dicembre 2004 decisero di dedicare le prime pagine regionali e le pagine nazionali all’arresto di un assessore in carica e oggi non danno neanche la notizia della sua assoluzione o la relegano nelle edizioni locali.
Non è un Paese giusto quello in cui un arresto viene sbattuto in prima pagina e un’assoluzione relegata in 15ma o addirittura ignorata; non è un Paese “normale" quello in cui l’onorabilità di un assessore, di un politico, di un uomo, viene cancellata nel momento in cui lo si ritiene colpevole e non gli viene riconsegnata quando, dopo tre anni, un Tribunale lo giudica innocente. Non è un Paese né normale né giusto quello in cui bisogna appellarsi al rispetto delle leggi, affinché ad una assoluzione sia dato lo stesso clamore che ad un arresto.
Non siamo animati da spirito polemico, né tantomeno da vittimismo.
Invochiamo solo giustizia e normalità.

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