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 PARTITO DEMOCRATICO: TUTTI FUORI I BIG LOCALI Data: 29/09/2007
Appertiene alla sezione: [ Dal Territorio ]
Sono state presentate le liste per il fatidico appuntamento del 14 ottobre del partito "nuovo", il partito democratico, che di "nuovo" ha solo il "nuovo" manuele Cencelli con cui sono state designate e dosate le candidature tra ex diessini ed ex margheritini nelle varie liste presentate per l'assemblea nazionale e quella regionale. Nella circoscrizione dell'ex collegio camerale 28 che comprende anche Toritto, capofila Modugno, sono state presentate tre liste per l'assemblea regionale e due per quella nazionale. Solo in una delle tre liste per l'assembela regionale è presente, all'ottavo posto, un candidato di Toritto, l'assessora Germano, certo non una "prima fila" della politica locale, mentre sono assenti tutti i cosiddetti big, dal sindaco Geronimo al suo vice Gorgio che come da manuale democristiano ha comunque fatto il giro delle settecento chiese in cui è diviso il nascente "nuovo" partito per assicurare a tutti la sua deferente disponibilità (l non si sa mai chi vince, avrà pensato, da esperto leccaculo....); naturalmente sono assenti tutti gli altri pur ciarlieri rappresentanti del popolo sovrano. La cosa si spiega con il meccanismo delle votazioni. Dopo aver urlato - a ragione - contro il sistema delle liste bloccate adottato alle elezioni politiche, il "nuovo" partito ha adottato lo stesso metodo. Le liste sono bloccate e i candidati, in base ai voti riporati da ciascuna lista, saranno eletti nell'ordine di candidatura. Alla faccia del nuovo e del diritto del popolo sovrano, ltre che bue, a scegliere chi votare. Perciò l'assessora Germano non ha, salvo miracoli sempre possibili, alcuna possibilità di essere eletta e perciò è stata candidata, mentre si sono defilati tutti gli altri capi e capetti, vecchi e nuovi, sia del disciolto partito dei DS che della discioltissima Margherita. Stesso discorso per la lista all'assembela nazionale. Unica candidata, anche questa donna, in una solo delle liste concorrenti, è la segretaria diessina Lassandro, anch'essa assoluta figura di secondo piano, quarta su cinque candidati, con nessuna possibilità, salvo anche per lei di un miracolo, di essere eletta. E anche in questo caso i big sono rimasti prudentemente fuori. Ma questo significa anche lo scarso peso che, checchè dicano, hanno i cosiddetti "big" locali oltre il livello locale. Sia quelli provenienti dai DS che quelli provenienti dalla Margherita. Se avessero avuto peso, magari come la Palladino di Bitetto, una migliore posizione l'avrebbero potuta ottenere.
Ma così non è.

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