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 PADOA SCHIOPPA TOGLIE IL LAVORO AI SOCIOLOGI Data: 04/10/2007
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Il ministro Padoa Schioppa, quello che avendo due cognomi non piace al comunista Diliberto perchè sa di aristocratico (come il ministro Pecoraro Scanio!), dinanzia lla commisione finazne della Camera, illustrando alcuni passaggi della legge finanziaria 2008, quelli inerenti le agevolazioni per gli affitti ai giovani, ha detto che così si co9stringerà "i bambociconi" a uscire di casa. Ci ha già pensato la comunista Palermi (alla quale come al suo segretario non piaccino quelli che hanno deu cognomi) a rimbrottare il ministro per questa infelice espressione che nasconde una profonda ignorazna dei problemi dei giovani che non lasciano, spesso per non possono, la casa paterna. Non è solo il problema della casa che impedisce ai giovani di lasciare la casa della mamma, ma c'è anche quello del lavoro e quello dei prezzi, che sono talmente alti che i giovani non avendo gli stipendi mozzafiato degli economisti prestati alla politica come Padoa Schioppa, no sono in grado di affrontare e si vedono costretti a rimanere i famiglia. E poi ci sono i costi delle case che arrivano alle stelle, nelle città come nelle periferie e nei paesi, tanto alti che se un giovane, solo o in coppia, decide di acquistarne una, si accolla mutui che durano una vita. Ma per far fronte a questo aspetto, il solito Padoa Schioppa ha annunciato un nuovo programma di edilizia popolare che ralizzerà 80.000 nuove case nel prossimo decennio, 8000 all'anno. Inutile dire che la notizia ha reso felice non i giovani ma i palazzinari, gli affaristi, i delinquenti del mattone ai quali non sembrerà vero che all'orizzonte si profila una nuova occasione di malaffari quali spesso si sono rivelati gli interventi di edilizia pubblica, in ogni luogo.

Sull'infelice uso del termine "bamboccioni" pubblichiamo un articolo di MARIA LUISA RODOTA' a metà strada tra l'ironico e il serioso, pubblicato sul sito online del Corriere della Sera


Un po' bamboccioni, sì, è vero. È comodo, poi, quando si guadagna poco e a casa ti fanno tutto (specie se sei un maschio, via) e ti puoi tenere quasi tutto per serate fuori, shopping, auto e vacanze. Le famiglie italiane saranno ossessive ma spesso sono comode. Si ha poca voglia di uscirne, magari per dividere un appartamentaccio ultraperiferico con altri due-tre sciamannati (specie se maschi, via) che lasciano calzini sporchi in giro e sono privi di virtù culinarie. Ci vorrebbe, in effetti, un incentivo. E se il ministro Padoa Schioppa riuscisse nel suo intento aiuterebbe una (anzi due, vista l’età di molti italiani a casa) a diventare adulti; e di conseguenza autonomi; e forse poi intraprendenti, con futuri vantaggi anche per l’economia del Paese. Ma quanto agevolanti dovranno essere queste agevolazioni? Non solo per incentivare i bamboccioni; per motivare i loro potenziali padroni di casa. Perché: come è noto, per fare un contratto d’affitto regolare, la maggior parte dei proprietari vuole essere sicura di avere inquilino solvibile. E: per quanto convenienti siano gli sgravi fiscali, non si sa quale padrone di bilocale lo darebbe a due ragazzi costretti a presentarsi con dichiarazioni tipo: «Buongiorno, siamo Matteo e Valentina, io sono un programmatore informatico con contratto a termine, lei è precaria in un call center, come referenza possiamo darle i nostri precarissimi contratti».

Nove su dieci (il decimo va candidato alla beatificazione) preferirebbe darlo a un commercialista che paga in nero e lo usa come garconnière. Non sono belle cose, ma va così. Certo, poi ci sono i bamboccioni veri. Quelli che dopo un po' guadagnano bene e (specie se maschi, di nuovo) da casa non schiodano. Ma spesso sono bamboccioni di famiglie più meno benestanti. Che hanno una seconda casa dove i figlioli intrattengono le fidanzate nel weekend, dove mamme e colf stirano a puntino le camicie, e Dio sa quanto costerebbe mandarle in tintoria. In casi simili, molti preferiscono mantenere una gran macchina piuttosto che affittare un appartamentino per conto proprio, e doverlo gestire. Per loro, più che agevolazioni fiscali, ci vorrebbe un ordine di evacuazione a cura della forza pubblica. E poi ci sono le ragazze che guadagnano bene, o benino. Vere formichine, vivono con papà e mamma e mettono da parte. Finché non possono fare un mutuo, comprare una casetta, arredarla pian piano come si deve. Non hanno voglia di spendere a fondo perduto in un affitto, e aspettano. Per loro, più che le agevolazioni che il governo può dare, ci vorrebbe una discriminazione: doppie agevolazioni ma solo per chi affitta alle femmine, così loro che son più serie si staccano dalla famiglia, e gli fa benissimo.

Ora vediamo come andrà. Se le agevolazioni ci saranno poi, funzioneranno, qui da noi, più che per bisogno di autonomia per il richiamo degli ormoni. Per capirlo basta sentire i racconti dei giovani dell’hinterland milanese sul loro San Valentino. Si mettono a migliaia in auto e in coda (spesso coi panini) fuori dai motel intorno alla Tangenziale per fare sesso tranquilli, in una feriale notte degli innamorati, almeno per due ore. Ragazzi, così è tristissimo. Vediamo se ce la farà il ministro, se si potrà finalmente vivere «da grandi», liberi di fare quel che si vuole e pazienza se la casa non è lustra. È molto meglio quello, francamente, di una macchina o di un motel.

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