Hai aperto l'intera News con il titolo:
 QUESTI STANNO DANDO I NUMERI Data: 08/10/2007
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
di Pietro Calabrese - da PANORAMA
Non è che io ce l’abbia preventivamente con il governo Prodi, dove tra l’altro lavorano eccellenti ministri. Certo, l’uomo non è un’esplosione di simpatia e a sentirlo parlare viene il latte alle ginocchia, ma questo vuol dire poco. Quello che conta, o meglio, quello che conterebbe, è sapere se sta facendo bene il suo lavoro. E il suo lavoro consiste (consisterebbe) nel far stare meglio tutti noi. Il Professore sta assolvendo il suo compito primario? A me sembra di no.
Voi avete capito cosa è accaduto con la Finanziaria? Sarà sicuramente mia insipienza, ma io ne ho capito poco. I ministeri hanno tagliato le spese o no? I ministri dicono di sì e piangono miseria. Poi però si vanno a guardare i numeri e si scopre che tagli non ce ne sono stati o quando ci sono stati si tratta di entità miserevole. E non parliamo dei costi dei politici, di cui tanto ci si era giustamente indignati: nemmeno una riduzione. Anzi, cifre alla mano, si scopre che ci costano di più.
In compenso l’altra sera mi ha impressionato sentire sul Tg5 il responsabile del sindacato dei poliziotti affermare sconsolato: non abbiamo neanche i fondi per comprare le scarpe ai nostri ragazzi. Così, oltre che andare a piedi perché mancano i soldi per fare il pieno alle volanti, i poliziotti dovranno pure andare scalzi.
C’è poco da scherzare: uno stato che tratta in questo modo i suoi figli migliori, poliziotti, carabinieri, finanzieri, che rischiano la vita per poco più di 1.000 euro al mese, non è uno stato degno di questo nome. Non è accettabile che in Italia si risparmi sui poliziotti e sui maestri di scuola e non si riesca a tagliare nemmeno uno dei costi di quella politica di cui ormai ci vergogniamo tutti.
Hai voglia a scrivere e a predicare che il fenomeno Grillo è preoccupante per la democrazia, che tutta l’operazione è condotta in maniera cialtronesca da chi sta approfittando di un comico geniale che ha sentito il vento, annusato l’aria e adesso cavalca la protesta.
Quale migliore occasione della Finanziaria per lanciare un segnale ai buoni cittadini che davvero si ha voglia di cambiare, di dare una dimostrazione concreta che anche la politica può diventare onesta e trasparente, e quindi legittimarsi? Figuriamoci. Prima gli interessi propri e poi quelli degli altri. È una vecchia storia senza confini, né a destra né a sinistra.
Sentite questa: un mio amico chirurgo, a 62 anni, 37 dei quali passati in sala operatoria, decide di andarsene in pensione. Fa le pratiche giuste, saluta i colleghi in ospedale, regala libri e camici, fa una bicchierata ed è pronto al buen retiro. Il pomeriggio del giorno prima lo chiama l’amministrazione dell’ospedale e gli comunica che per prendere la pensione piena deve pagare 61 mila euro perché solo così è possibile cumulare la sua pensione Inpdap a quella Inps che aveva maturato durante gli anni di ricerca universitaria. E il disgraziato scopre che il calcolo sui contributi gli è stato fatto sugli ultimi stipendi e non su quanto guadagnava trent’anni prima all’Università di Catania. Il motivo? “Lei ha fatto domanda di congiungimento nel 2005, quindi noi le calcoliamo la somma in base a quanto lei percepiva in quell’anno” gli è stato risposto dal funzionario dell’Inpdap.
Il mio amico ha rischiato l’infarto. E intanto ha dovuto rinviare i giorni della pensione per avere il tempo di capire cos’è successo alla sua vita, e in quale paese viviamo nell’anno del Signore 2007.

  << Ritorna alle News

  - Regione Puglia
  - Gazzetta del Mezzogiorno
  - Corriere della Sera
  - Portale delle libertà
  - Potere Sinistro
  - Governo
  - Parlamento
  - Il Foglio
  - Il Giornale
  - Libero
  - Panorama
  - Avvenire
  - Vatican News
  - Baribyday
  - Destra Torittese
  - Luciano Lomangino
  - Sole 24 Ore
  - L'occidentale
  - Repubblica