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 UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE: I CITTADINI POSSONO CRITICARE I VIGILI Data: 10/10/2007
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
I cittadini possono criticare aspramente e con toni caldi l'attività dei vigili urbani, scrivendo al sindaco e non rischiano una condanna per diffamazione.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza 36077 del 2 ottobre 2007, ha annullato la condanna per diffamazione nei confronti di un cittadino di un piccolo comune in provincia di Pordenone che aveva inviato una missiva al primo cittadino accusando i vigili del suo paese di "elevare multe spronati dal raggiungimento di una somma messa a bilancio preventivo; di presentarsi con sbarbature vistose, pistole e manette come fossero in una terra di conquista; di avere scarso impegno nel lavoro, un certo menefreghismo; di avere inoltre nei rilevamenti dei sinistri stradali condotte inqualificabili che denotano scarsa professionalità".

Dopo questa sentenza la nostra mente va a quel tal appartenente al corpo dei vigili urbani di Toritto che dopo essere stato contravvenzionato dai carabinieri per essere stato colto alla guida di un mezzo privo di assicurazione, privo di passaggio di proprietà, con targa straniera, etc etc, pretendeva di non dover essere crititicato e querelò chi lo aveva pubblicamente sputtanato. E quando il PM propose al GIP l'archiviazione della querela perchè infondata si affidò ad un avvocatone del posto per opporsi all'archiviazione e l'avvocatone scrisse in una memorabile "memoria" depositata agli atti del GIP che non si poteva criticare pubblicamente il suddetto appartenente al corpo dei vigili urbani perchè in tal modo "se ne riduceva l'autorità". Ovviamente il GIP dopo essersi fatto una grossa risata, dispose l'archiviazione non senza aver precisato nella relativa ordinanza, che non solo la critica era stata fatta (da chi aveva pubblicamente sputtanato il suddetto appartenente al corpo dei vigili urbani) esercitando un legittimo diritto, ma che quel tale appartenente al corpo dei vigili urbani proprio perchè tale aveva egli il dovere di non violare la legge. E perciò non poteva pretendere di non essere pubblicamente criticato
La Cassazione con la sentenza n. 36077/2007 ha autorevolmente messo il sigillo a quella ordinanza del GIP di Bari.
Che serva di lezione a certi personaggi di nostra e vostra conocenza.

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