Il primo ad essere sfrattato dal santuario comunista del Kremlino fu Stalin. Accadde dopo che Krusciov con il famoso rapporto denunciò i misfatti del defunto dittatore georgiano le cui spoglie, sino ad allora custodite nelle mura del Kremlino, furono traslate altrove, sottratte al culto dei comunisti che, volenti o nolenti, lo venerevano come un santo.Ora pare tocchi a Lenin, la cui mummia è custodita dal momento della morte e della imbalsamazione nel luogo simbolo del potere sovietico. Dinanzi a quella mummia sono sfilati milioni e milioni di russi. E' di questi giorni la notizia che l'amministratore del Kremlino che di nome fa Vladimir, come l'altro, il capo attuale, Putin, ex funzionario del KGB, braccio armato di tutti i dittatori comunisti, ha annunciato che è ormai tempo di sfrattare anche la mummia di Lenin la cui custrodia costa troppo. Ecco un'altra prova di quanto effimero sia stata l'ideologia che avrebbe dovuto governare il mondo e riscattare gli oppressi della terra. Resteranno solo i crimini che il comunismo ha commesso in ogni parte del mondo e non basterà fare sparire la mummia per impedire che ci si dimentichi di quelli commessi in suo nome.