di Fiulippo Facci - Il Giornale
Se Mastella e Di Pietro non fanno che beccarsi, in fondo, è perché si somigliano. Entrambi sono meridionali, entrambi originari di paesini dove sono considerati dei semi-dei. Entrambi sono pensionati baby: il primo da giornalista Rai, il secondo da magistrato dopo appena 12 anni di carriera: Di Pietro peraltro andò in pensione subito dopo la nomina a magistrato d’Appello (28 novembre, dimissioni il 6 dicembre 1994) così da elevare la soglia di remunerazione minima.
Entrambi, poi, hanno un partitino di aficionados. Entrambi hanno elettori geograficamente delimitati. Entrambi hanno figli piazzati dal padre: di quelli di Mastella sappiamo, di Cristiano Di Pietro si dimentica che è stato in Polizia e che ora è consigliere dell’Italia dei Valori. Entrambi fanno buoni affari col mattone: Mastella con l’ormai celebre appartamento romano, Di Pietro per il famoso affitto a equo canone elargito dal Fondo Pensioni Cariplo (dove piazzò il figlio) e di recente con l’acquisto di due appartamenti pagati con un mutuo che era inferiore all’affitto frattanto versato dalla sua Italia dei Valori. Entrambi parlano sempre e a diverso titolo di giustizia. Entrambi, infine, sono come i personaggi di Verdi: minacciano, cantano addio per tutto il tempo. Ma son sempre lì.