Accompagnate dali soliti squilli di tromba di cui sono insuperabili maestri i "sinistri" di tutto il mondo, si sono concluse le primarie in salsa italiana del nascente partito democratico. Secondo i dati diffusi dal coordinamento delle operazioni elettorali si sarebbero recati alle urne per eleggere il segretario del nuovo partito oltre tre milioni di cittadini, anzi, stando alle enfatiche dichiarazoni dell'ex segretario diessino Fassino, ora disoccupato in attesa di occupazione(leggi rimpasto di governo) gli elettori che disciplinatamente si sono recati alle urne con tanto di certificati e documenti d'identità sarebbero quasi tramiloni e mezzo. Peccato che numeri, certificati elettorali e documenti di identità dei votanti, siano accertabili solo dai promotori di queste primarie in salsa italiana. Comunque, contenti loro.....Naturalmente, come era nelle previsioni, e nonostante gli scongiuri di Prodi, ha vinto il sindaco di Roma, anzi pare abbia stravinto, con il 74% dei voti, contro lo striminzito 14% della Bindi, l'11% di Letta e lo 0,1% ciascuno degli altri due candidati. Insomma, come nelle migliori tradizioni bulgare, ha vinto il candidato dell'apparato, quello voluto e concordato dai padroni dei due partiti che si sono fusi per dare corpo ad un nuovo partito che secondo loro dovrebbe essere in grado di cambiare l'Italia, Anche questa del cambiamento è un vecchio ritornello che in verità usano tutti, da sinistra a destra e viceversa, ogni volta che qualcuno si affaccia sulla scena della politica, vecchio o nuovo soggetto che sia, o soggetto riciclato come è in pratica il partito democratico. Aroposito va detto che la sua pletorica assemblea nazionale (2400 membri)eletta ieri, sarà rigorosamente composta in maniera proporzionale all'apporto dei due partiti fondatori: cioè 1600 di provenienza diessina, 600 di provenienza margheritina, e i residui 200 circa di provenienza diversa, tra cui si conteranno i pochi prodiani a cui è affidato il compito di difendere il governo in carica del super logorato PRODI dalla carica dei veltroniani di ferro che potranno contare all'interno dell'assembela su circa 250 rappresentanti coordinati dal braccio destro di Veltroni, il romano Bettini, il quale,oltre che essere i gran patron dei ds romani, è lo stesso che ha lanciato l'idea di boiccotare le olimpiadi cinesi per protestare contro le repressioni in Birmania, in perfetta linea con il suo capo Veltroni capace di dire minchionate alla velocità della luce. ora si tratterò diaattendere il prosismo 27 ottobre per sapere di quale morte è destinato a morire PRODI e il suo governo ad opera dell"amico" Veltroni.