Non sono pochi i commentatori indipendenti secondo i quali i numeri che sono stati forniti circa la partecipazIone al voto per la nascita del partito democratico sono palesemente falsi o poco attendibili. Infatti, anche rifacendosi ai commenti dei giornali, primo fra tutti il Corriere della Sera all'indomani delle elezioni del parlamento padano di bossiana memoria, e facendo un pò di conti, perchè 3.300.000 cittadini abbiano potuto votare nei 10.000 seggi allestiti nella penisola e nelle isole, ciascuno di loro avrebbe avuto a disposizione circa 70 secondi. 70 secondi per aprire le due schede, leggere le liste, apporre il segno (qualisasi) su due schede, richiudere le schede, etc, etc, sembrano in verità un pò pochini. Del resto chi ha mai certificato i numeri cui, retoricamente, Veltroni, che come segno di discontinuità intende restare sindaco di Roma, ha dichiarato di voler rendere conto? Nessuno. Non solo, il solito Scherzi a parte, ha filmato l'immigrato che registrandosi con nome e cognome per ben cinque volte ha votato in cinque seggi diversi della capitale e poi c'è l caso di chi si è registrato come Napoleone Bonaparte ed è andato a votare con quel nome senza che a nessuno dei "volontari" sia venuto in mente di mettersi a ridere. Insomma quelli su cui ora Veltroni fonderà il suo potere sono buoni per il lotto, me nessuno li contesterà, nemmeno Prodi che è la vittima designata perchè qualcuno gli potrebbe chiedere di quei 4 milioni di voti che lo "incoronarono" candidato presidente nel 2005. Certo che questa Italia dove si inventano i voti ( e non sono da meno i sindacati con i cinque milioni di fantasmi che avrebbero votato per il referendum) fa impallidire quella che faceva inneggiare il Duce alle "dieci milioni di baionette".