Come è noto quest'anno è toccato nuovamente alla PUGLIA donare l'olio per la Basilica di San Francesco in Assisi. E ovviamente alla cerimonia hanno partecipato le autorità civli, fra cui il presidente della Regione Niki Vendola. Questi ha portato il saluto della Puglia e nel corso del suo intervento, come al solito intriso di lirismo a buon mercato, ha detto che "SAN FRANCESCO D'ASSISI HA PIETA' DELLE NOSTRE INSENSENSATE RICCHEZZE, GUARDA DALLA SUA SPECULA MEDIOVALE LA NOSTRA CUPA MODERNITA' E LE NOSTRE BULIMIE". Vendola non poteva che riferirsi a se stesso quando ha parlato delle "insensate ricchezze". E' lui che percepisce da presidente della Regione 24 mila euro al mese, tanto quanto percepiscono tutti insieme 48 pensionati dell'INPS a 500 euro al mese, oppure tanto quanto percepiscono una ottantina di precari a 300 euro al mese, oppure tanto quanto percepiscono 24 lavoratori metalmeccanici a 1000 euro al mese o poco più. E pensava sempre a stesso quando parlava di "cupa modernità e di bulimie". E' lui che può accedere, grazie ai 24 mila euro al mese che percepisce, alla "cupe modernità" che sono inibite ai poveri, quelli veri e di certo più somiglianti di lui al Santo di Assisi, ed è sempre lui che con tanto danaro può correre il rischio di essere bulimico, non certo quelli che per tenere su i pantaloni debbono munirsi di lacci, lacciuoli e cordicelle. Naturalmente Vendola non conosce il senso del ridicolo e neppure quello della misura, altrimenti non avrebbe osato rivolgersi al Santo poverello quasi che lui fosse anche lontanamente paragonabile al Santo che lasciò i suoi averi e le sue ricchexzze e indossò il saio di ruvido panno per dedicare la sua vita alla preghiera e al digiuno. Vendola sa soltanto vendere parole con le quali pensa di poter riempire la pancia della gente, mentre lui gode dei benefici della carica, lauti compensi compresi.