"Le rassicurazioni del sottosegretario Riccardo Levi sull’innocuita’ dell’articolo 7 dell’editoria non rassicurano neanche gli esponenti della sinistra, figuriamoci noi dell’opposizione che ben sappiamo come l’attuale governo sappia sfruttare norme vaghe per mettere nuovi bavagli e nuove tasse". Lo ha affermato Lucio Malan, segretario di presidenza del Senato. "D’altra parte, e’ lo stesso testo dell’articolo a far venire i brividi, dove dice che l’iscrizione al famigerato registro va fatta ’ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilita’ connessa ai reati a mezzo stampa’, e non c’e’ scritto da nessuna parte che sia gratuita. Nella migliore delle ipotesi sara’ uno spreco di tempo per i blogger, e di denaro per lo Stato che dovra’ dedicare parecchio personale alla tenuta del registro.
Va poi ricordato che l’attuale legge sulla stampa impone che direttore responsabile sia un giornalista o pubblicista professionista, il quale troppo spesso si trova obbligato a una censura preventiva per evitare di incappare in condanne a esosi risarcimenti e perfino alla reclusione. Un nome per tutti: Lino Jannuzzi, benche’ senatore, ha evitato la galera solo a causa dell’eta’ e poi per la grazia data da Ciampi, solo per aver scritto articoli scomodi. Generalmente, chi mette su un sito non e’ ne’ professionista, ne’ senatore, ne’ 70enne, ne’ ha soldi per i risarcimenti. Con questa legge dovra’ allora stare molto attento a cio’ che mette online. L’unica cosa positiva e’ che questo governo e’ ormai al capolinea e il ddl non vedra’ mai il traguardo".