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 MOSTRE E NOTIZIE D'ARTE Data: 24/10/2007
Appertiene alla sezione: [ Arte ]
A cura di Leonardo e Vincenzo Sciannelli


MARK ROTHKO
palazzo delle esposizioni, roma
[palazzo delle esposizioni, roma] "Ho visto questa architettura a forma di basilica, quasi una chiesa, ed ho subito pensato che sarebbe stata perfetta per esporre l'arte di Mark Rothko.". Parole di Oliver Wick, curatore della straordinaria retrospettiva che è l'evento di punta del ritrovato Palaexpo. È lui che ce ne parla, dei notissimi capolavori di Rothko degli anni '50-'60, ma anche dei tormentati e drammatici dipinti dell'immediato dopoguerra. E guai a chiamarlo colour-field painter.



Si chiude un'epoca, a New York è morta Ileana Sonnabend



Proprio in questi giorni di lei si era tornati a parlare diffusamente, ad occasione del centenario della nascita di Leo Castelli, che fu suo marito, ma anche suo compagno di viaggio attraverso la storia dell'arte internazionale per tutto il secolo scorso. Ileana Sonnabend, la mitica gallerista di origini romene, è morta a New York all'età di novantadue anni. Nata Ileana Schapira, da una ricca famiglia ebrea, venne a contatto nel 1932 con il triestino Castelli, che a Parigi, alla vigilia della seconda guerra mondiale, aprì la sua prima galleria d'arte. L'arrivo dei tedeschi e la partenza della coppia per gli Usa determinò anche la sua fortuna, in quanto giunsero a New York nel pieno della nascita dell'Espressionismo Astratto, di cui Castelli divenne presto mercante di riferimento. Quando lui nel 1957 aprì una nuova galleria, toccò ad Ileana il compito di girare per gli studi degli artisti alla ricerca di giovani talenti. Nel 1959 arrivò la crisi e il divorzio fra i due, e Ileana sposò lo studioso Michael Sonnabend. È del 1962 l'apertura a Parigi della Galerie Sonnabend, che impose sul parorama europeo nomi come Johns, Rauschenberg, Dine, Lichtenstein. Ma il grande ruolo - per l'arte europea - fu l'impegno profuso anche nel lanciare i giovani artisti continentale, fra i quali gli italiani Jannis Kounellis, Mario Merz e Pier Paolo Calzolari. Il resto è storia nota: nel 1970 l'apertura di uno spazio a Manhattan, l'esplosione del neoespressionismo tedesco, fino ai successi più recenti, con il sostegno di artisti come Peter Halley, o Jeff Koons. Il secondo marito Michael Sonnabend era morto anch'egli a New York nel 2001. La Sonnabend aveva conservato un rapporto speciale con l'Italia, dove ancora negli ultimi anni trascorreva lunghi periodi, a Venezia. Ma quest'anno, i molti amici in laguna, non l'avevano vista...











Claudio Parmiggiani a Palazzo Fabroni di Pistoia
APOCALYPSIS CUM FIGURIS
inaugurazione venerdì 26 ottobre | ore 17.00 | palazzo fabroni arti visive contemporanee | pistoia


Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee riapre ad ottobre 2007, dopo alcuni anni di chiusura durante i quali sono stati realizzati importanti lavori di restauro e ristrutturazione, con una grande mostra dedicata all'opera di Claudio Parmiggiani, uno dei protagonisti dell'avanguardia artistica internazionale. La mostra, curata dallo storico dell'arte Jean Clair, offre al grande pubblico l'occasione di leggere, attraverso un intenso percorso poetico e spirituale, opere di forte impatto visivo ed emozionale.
Palazzo Fabroni, antico edificio del Settecento situato nel cuore di Pistoia, ha svolto dal 1990 al 2004 un importante ruolo nella programmazione di mostre sull'opera di alcuni dei protagonisti sia dell'arte italiana che internazionale come Roberto Barni, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Uncini.

La mostra, dal titolo Apocalypsis cum figuris, costituisce, in un ricco percorso di esperienze internazionali, uno dei più alti e rigorosi raggiungimenti di Claudio Parmigiani. Molte e significative sono state le intuizioni che, fin dalla prima metà degli anni Sessanta, hanno connotato in modo precoce, del tutto originale e innovativo la sua ricerca; così come ostinata è stata nel tempo la sua determinazione nel perseguire un'indipendenza all'interno del contesto artistico italiano.

Nel corso degli anni, accanto ad opere di straordinaria forza evocativa, che sono state oggetto di letture ed esercizi critici da parte di ragguardevoli interpreti di diversa estrazione, filosofica, storico artistica, letteraria, si sono alternati lavori di concezione e dimensione ambientale, di assoluta radicalità. Così le Delocazioni (dal 1970), realizzazioni di opere ottenute attraverso l'uso del fuoco e del fumo, restano le sue più potenti immagini dell'assenza; oppure Terra (1988-89), una grande sfera in terracotta con impresse sulla superficie le mani dell'artista che, restituita alla terra e seppellita nel chiostro del Museo di Belle Arti di Lione, costituisce un gesto tragico e disperato; o anche Il faro d'Islanda (2000), l'alta, solitaria e luminosa torre d'acciaio, metaforico autoritratto dell'artista, innalzata nella desolata e deserta terra d'Islanda, luce di speranza dalla sua immensa distanza geografica.

Parmiggiani ha realizzato in numerose occasioni opere in spazi pubblici, musei, gallerie, edifici religiosi. Come grandi organismi vitali, dotati di corpo, sangue, respiro e sentimento, le sue opere non occupano mai questi spazi monumentali in modo generico, omologandosi o sottomettendosi alle decorazioni o alle caratteristiche dell'architettura. Lo spazio anzi è chiamato ad interagire e le opere trovano la loro collocazione come in un'area di risonanza mentale. «Ogni volta - come scrive Chiara d'Afflitto - una sfida diversa raccolta con coerenza di intenti e i cui esiti si impongono per la loro eccezionalità. Una profondità di pensiero che non si esaurisce e che, sorretta da una chiara consapevolezza sul significato del fare arte oggi, si pone in continuità e in rapporto vivo con la grande tradizione della pittura italiana e europea».

Nelle dodici sale di Palazzo Fabroni, Parmiggiani mostra dodici nuove opere, concepite appositamente e realizzate attraverso un uso straordinariamente libero dei materiali, che in virtù dei loro sotterranei legami, così come della loro specifica relazione spaziale, concorrono potentemente, in un autentico viaggio interiore, alla percezione di un'unica grande opera, di un unico oggetto mentale. Il percorso si articola in un susseguirsi di spazi e l'artista, di ciascuno, coglie le diversità per creare nuove e vitali connessioni col suo lavoro.

Organizzata dal Comune di Pistoia in collaborazione con Pistoia Promuove, con il patrocinio e il contributo della Camera di Commercio di Pistoia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la mostra sarà affiancata per tutta la sua durata da attività educative e iniziative culturali.
Le opere in mostra sono visibili solo in condizioni di luce naturale essendo l'illuminazione artificiale volutamente abolita. Intendendo con questo, l'artista, mettere in risalto nello spazio quel sentimento e quell'emozione che solo il lento passaggio della luce e dell'ombra sulle cose può generare nello sguardo.

Catalogo:
Umberto Allemandi Editore
con testi di Jean Clair, Chiara d'Afflitto, Claudio Parmiggiani.





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Parmiggiani. Apocalypsis cum figuris Dal 27 ottobre 2007 al 23 marzo 2008
Orari e ingresso: martedi'- sabato 10.00-16.00; domenica e festivi, 12.00-16.00; chiuso lunedi'
ingresso: 6 euro intero, 3 euro ridotto
Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee
Via Sant'Andrea 18, 51100 Pistoia
Tel. 0573 371817 - Fax 0573 371838
fabroni.artivisive@comune.pistoia.it
www.comune.pistoia.it/museibiblioteche.htm
www.parmiggianiapistoia.it
Comunicazione e Promozione: Pistoia Promuove
Corso Silvano Fedi, 36, 51100 Pistoia
Tel. 0573/25079 - Fax 0573/506427
info@pistoiapromuove.pt.camcom.it
Ufficio stampa mostra:
Davis & Franceschini - Lea Codognato
Tel. 055/2347273 - fax 055.2347361
davis.franceschini@dada.it

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