Bari - Il Tar della Puglia ha accolto il ricorso degli studenti contro il decreto del rettore dell’Università di Bari, col quale erano state annullate le selezioni per l’accesso ai corsi a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria del 4 e 5 settembre. Sono da considerarsi valide le prove sostenute, ma non per "i candidati indagati già identificati e da identificare dalla procura della repubblica". Nei loro confronti l’Università dovrà adottare "provvedimenti di esclusione". Questa, in sintesi, la decisione adottata stasera dalla terza sezione della sede di Bari del Tar per la Puglia.
Ricorsi La decisione è stata adottata sui ricorsi presentati dagli oltre 200 studenti che chiedevano l’annullamento dei due decreti del rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, con i quali furono prima annullate le selezioni per l’accesso ai corsi a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria del 4 e 5 settembre scorsi e poi fu impedito agli studenti indagati di partecipare alla ripetizione delle prove. Le nuove prove erano già state fissate per il 17 e il 18 ottobre scorsi, ma non si sono tenute più per la sospensiva decisa dal Tar poco prima del loro svolgimento. I ricorrenti sono stati per la quasi totalità gli studenti onesti: quelli che avevano superato le prove senza aiuti dall’esterno. Una decina-quindicina di ricorrenti erano invece studenti iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Bari con l’accusa di concorso in corruzione e truffa. Si erano rivolti al Tar soprattutto perché sarebbero stati esclusi dalla ripetizione delle prove.
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